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Hoshi No Koe – La voce delle stelle

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“La parola mondo. Quando ero alle medie, il mondo per me era l’area di copertura del mio telefonino.”

Oggi parliamo di Hoshi No Koe, un OAV a tema Sci-Fi del 2003 di Makoto Shinkai, già noto per capolavori come The Place Promised In Our Early Days (lungomentraggio del 2004), 5 cm per second (2007) e Il giardino delle parole (2013).

Un tema fantascientifico che però rimane quasi solo un tramite per raccontare una storia fatta di distanze, sia
temporali che spaziali.
Mikako, arruolata nelle forze terrestri di difesa, viene inviata assieme 2389alla nave spaziale Lysithea a cacciare gli alieni che hanno attaccato un avamposto terrestre su Marte. Pilota di Tracer, un mecha che fa l’occhiolino ai più classici Gundam, passa gran parte del suo tempo addestrandosi in vista del contatto con la razza aliena.
L’unico modo che ha per parlare col suo amico d’infazia Noboru è tramite email. Email che però tardano sempre più ad arrivare a destinazione tra i due ragazzi a causa della distanza che li separa e che va via via ad aumentare, durante il viaggio della Lysithea.
Qui il nodo cruciale, il vero significato di questo cortometraggio. La distanza sia fisica che temporale che getta i due ragazzi nello sconforto ma che allo stesso tempo alimenta anche il loro affetto dettato dalla sofferenza di non potersi sentire per giorni, mesi, anni.
In venticinque minuti quindi vediamo una coppia nascere, crescere e assaporare le sofferenze di un rapporto a distanza, dove neanche la loro voce o i loro pensieri possono più incrociarsi.
Venticinque minuti dove vediamo i protagonisti maturare in poche righe di email ogni volta. Dove li vediamo domandarsi se tutto quel tempo alla fine distruggerà il loro rapporto oppure li rafforzerà. Se verranno dimenticati dal loro partner o se un giorno finalmente potranno incontrarsi.

“Noboru. Noi siamo così lontani, lontani, incredibilmente lontani.
I sentimenti possono andare al di la del tempo e lo spazio.
Se noi, attraverso il tempo e lo spazio che ci separa avessimo lo stesso pensiero, che pensiero sarebbe?”

Hoshi No Koe è un cortometraggio dai tratti semplici, quasi basilari, in netto contrasto con i lavori successivi di Shinkai, che puntavano a strabiliare lo spettatore con immagini dense di colori e significati.
Questo cortometraggio invece lascia gran parte dello spazio alle parole, ai dialoghi e ai pensieri degli unici due protagonisti della storia.
Marchio di fabbrica di Shinkai, una colonna sonora magistrale, capace di catturare l’attenzione e tutti i sentimenti sia dei protagonisti che dello spettatore. In questo caso, Through The Years And Far Away, composta da Tenmon e cantata da Low.

“Io sono qui.”

La-voce-delle-stelle-manga

Di Hoshi no Koe sono stati poi pubblicati un manga (nel 2005 pubblicato da d/visual per l’italia in un unico tankobon) e una light novel omonimi.

Questi due extra, vanno a aggiungere particolari alla trama dell’opera, aggiungendo momenti e capitoli aggiuntivi, oltre che una serie di personaggi nuovi.

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Autore

Bassista, Gamer, mangiatore di sushi professionista. Due volte campione del mondo di lancio della sveglia e di tiro alla fune (di liquirizia). Adoratore di Gundam e di Metal Gear come se non ci fosse un domani. Praticamente una scimmietta che batte le zampette sulla tastiera.

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