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The Hateful Eight – Recensione

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Wyoming, pochi anni dopo la guerra civile americana, una diligenza con a bordo il cacciatore di taglie John Ruth e la sua “preda” Daisy Domergue tenta di sfuggire alla bufera di neve che incombe alle loro spalle. Lungo la strada incontrano un uomo di colore, sulle spalle porta un pastrano nordista, e dietro di lui giaciono a terra tre cadaveri. L’uomo si presenta con il nome di Marquis Warren, anch’esso cacciatore di taglie. I tre, insieme al conducente della diligenza, incontreranno un altro uomo lungo la strada per l’emporio di Mannie, Chris Mannix, futuro sceriffo della città di Red Rock (meta finale dei quattro viaggiatori).
Il film si svolgerà per quasi tutti i suoi 180 minuti all’interno dell’emporio di Mannie, dove i passeggeri della diligenza e altri 4 uomini attenderanno la fine della bufera.

Un western che non è un western
I più avvezzi ai film western e alle serie tv come Bonanza o Ai confini dell’Arizona verranno pervasi da un senso di nostalgia. Tarantino punta sul classico, nessun effetto speciale hollywoodiano, nessun chroma key (green screen) con panoramiche mozzafiato in computer grafica. Tutto ciò che vedremo saranno i paesaggi innevati nel sud-ovest del Colorado.
Nonostante la regia e le location siano fortemente ispirate alle serie tv degli anni 60-70 (quasi palpabile la passione di Tarantino per Sergio Leone), non si può dire lo stesso della trama. Il regista crea una situazione insolita per un western, non c’è un eroe, non ci sono ostaggi da salvare o città da liberare. Otto semplici uomini, armati, chiusi in un rifugio durante una tempesta di neve.

Lo stesso Tarantino si commenta così:

Due volte a stagione, quegli show avrebbero avuto un episodio in cui un gruppo di fuorilegge prendevano in ostaggio i personaggi principali: sarebbero andati a Ponderosa a tenere tutti in ostaggio, o sarebbero andati a casa del giudice Garth ne Il virginiano a prendere ostaggi. Ci sarebbe stata una guest star come David Carradine, Darren McGavin, Claude Akins, Robert Culp, Charles Bronson e James Coburn. Questo tipo di trama non mi piace in un contesto moderno, ma mi piace in un Western, dove avresti passato metà dello show per scoprire se erano buoni o cattivi, e che tutti loro avevano un passato da rivelare. Ho pensato: “E se io facessi un film con nient’altro che questi personaggi? Nessun eroe, nessun Michael Landon. Solo un mucchio di cattivi ragazzi in una stanza a raccontare il loro passato, che potrebbe, o meno, essere vero. Intrappola quei ragazzi insieme in una stanza con una bufera di neve fuori, dai loro delle armi, e guarda cosa succede“.

Morricone e Tarantino, una coppia inseparabile
La colonna sonora, ovviamente, è stata curata dal maestro Ennio Morricone, come già avvenuto per molti lungometraggi del regista. Spesso accade che in film di alto calibro la musica finisca per fare solo da contorno, un accompagnamento a volte insipido, percepito a malapena dal pubblico o usato unicamente per enfatizzare qualche epica scena d’azione o una straziante scena drammatica. Non è il caso di Tarantino, ma soprattutto, non è il caso di The Hateful Eight. Il maestro Morricone riesce anche questa volta a creare l’atmosfera giusta e attraverso le note di brani come “Neve” o “Overture” (disponibili su Spotify) riesce ad avvolgere il pubblico e fondere perfettamente le note con la regia di Tarantino.
Curiosa la scelta del brano “Apple Blossom” dei The White Stripes in una delle prime scene del film, la canzone accompagna una suggestiva inquadratura della diligenza che galoppa nella foresta innevata.

Ci fermiamo qui, evitiamo qualsiasi tipo di spoiler, ma in conclusione possiamo definire The Hateful Eight un western? Sì e no.
Dai titoli iniziali fino alla prima mezz’ora il film si presenta come un tributo ai western all’italiana di Sergio Leone e le serie tv citate in precedenza, poi però la musica cambia e il classico western si fonde con lo stile inconfondibile di Tarantino. Se vi sono piaciuti Kill Bill, Django Unchained e siete amanti dei western anni 70 allora questo film vi catturerà sin dai primi minuti.

The Hateful Eight è l’ottavo film di Quentin Tarantino, in uscita nelle sale italiane il 4 febbraio. Il film è stato proiettato in alcune sale il 25 dicembre scorso in formato 70mm. L’8 gennaio è uscito in formato digitale nelle sale americane.

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Autore

Programmatore, fan di Evangelion, videogiocatore dall'età di 6 anni, appassionato di anime e manga. Se questo non dovesse bastare...buttiamoci in mezzo anche un po' di Star Wars e nerdate simili.

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